Genova, il fantasma di San Donato

Il fantasma di San Donato, ne hai mai sentito parlare? Ti sveliamo la sua storia e dove trovarlo

Di misteri e leggende, Genova ne è ricca. Il capoluogo ligure, con i suoi “caruggi” e la sua storia leggendaria, racchiude in sé momenti di vita passata e passaggi di personaggi misteriosi e affascinanti. Di questo i genovesi ne vanno molto fieri. Difatti, non amano discorrere dei tempi antichi e delle fantastiche storie della città. Preferiscono tenerli per sé, gelosi delle bellezze del proprio territorio, storiche, territoriali e culinarie che siano.
Storie che, per fortuna, aleggiano comunque nei vicoli di Genova e sanno farsi apprezzare grazie ai libri e ai racconti degli anziani più disponibili a tramandare le proprie leggende alle generazioni più giovani.
Una di queste è la storia di Stefano Raggio, il fantasma di San Donato.

Devi sapere che il capoluogo ligure è stato il centro di moltissime battaglie. Da Genova sono passati molti uomini dalla forte influenza storica. E così come gli immortali Doria, i Raggio erano una delle famiglie più note e benestanti della città, dove dimoravano vicino alla Chiesa di San Donato.

Il fantasma di San Donato: il nobile del tramonto

A discapito del buon nome di cui godeva la sua famiglia, Stefano era una persona che amava il caos. Era facile preda della rabbia e non usciva mai senza un coltello nel taschino. Insieme ai suoi scagnozzi che lo accompagnavano in ogni sua peripezia, Stefano non perdeva mai occasione di partecipare a una rissa.
Proprio questo suo atteggiamento attirò l’attenzione delle forze dell’ordine dell’epoca le quali lo costrinsero a fuggire e rintanarsi all’interno della torre della Chiesa di San Donato. E dopo il bando del figlio da Genova, Stefano Raggio fece l’errore più grave della sua vita: offendere il doge.
Fu arrestato una notte del 1650 e fatto prigioniero a Palazzo Ducale. Lì, con l’aiuto della moglie, Stefano si tolse la vita per mezzo di un pugnale. Il corpo venne esposto al Palazzetto criminale per dare una lezione a chi avesse mai voluto ritentare di ripercorrere le sue orme.
Oggi colui che è diventato il fantasma di San Donato appare nelle malinconiche serate autunnali. Lo si può vedere durante il tramonto, con un abito di seta rossa. Fermo, immobile, appoggiato a una colonna della sua adorata Chiesa. Alcune persone giurano di averlo visto anche distendere le labbra di sbieco, a formare un ghigno silenzioso che si perde al chiarore della Luna.

La chiesa di San Donato a Genova

Situata nel centro storico di Genova, nel quartiere Molo, in una piazza intitolato al santo martire d’Arezzo, la chiesa di San Donato è un edificio le cui origini si ritiene risalgano al settimo secolo, anche se di quel periodo non esiste traccia nell’architettura odierna.
La chiesa fu consacrata sul finire del 1100 e fino al diciannovesimo secolo è sostanzialmente rimasta immutata nella sua struttura, ad eccezione di qualche intervento di restauro conseguente ai bombardamenti del 1684 ad opera dei francesi contro la Repubblica di Genova.

Gli interventi principali sono stati eseguiti dall’architetto Alfredo D’Andrade che oltre al restauro apportò modifiche e aggiunte alla struttura già esistente.
Molti fra gli interventi di D’Andrade sono stati tuttavia eliminati nel successivo restauro occorso in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ai quali la chiesa di San Donato non scampò.

L’opera d’arte più prestigiosa contenuta al suo interno è il trittico dell’adorazione dei maggi, voluto proprio da Stefano Raggio e commissionato all’artista Joos van Cleve, fiammingo e attivo soprattutto nei primi anni del 500.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *