Medicina bioradiante o pranoterapia: cosa è? funziona davvero e se si, cosa cura? chi sono i principali promotori di questa pratica?
Partendo dalla convinzione che la persona umana sia composta da spirito, anima e corpo, nel corso
della storia alla medicina tradizionale si sono affiancate varie tipologie di medicina alternativa.
Il ricorso a terapie alternative ha come scopo principale quello di individuare le zone del corpo in cui sono presenti blocchi o disarmonie energetiche, armonizzandole per ottenere la guarigione.
Solitamente, si utilizza una metodica di contatto finalizzata a realizzare un processo di scambio
armonico di energia e di stimolazione bioelettromagnetica.
In questo articolo, scopriremo le caratteristiche della medicina bioradiante e i suoi esponenti più
illustri.
La medicina bioradiante: che cos’è?
La medicina bioradiante opera su due livelli: nel primo, si interviene sullo stato emotivo del soggetto; nel secondo, invece, si agisce sulla struttura corporea per ridurre ed eliminare contrazioni muscolari, stati di stress e tensioni che sono conseguenze del primo stato.
La pratica terapeutica della medicina bioradiante consiste nell’esercizio svolto dai guaritori: essi sono individui dotati di una particolare costituzione bio-psichica e consapevoli di essere centri ricetrasmittori di forze e di energie, canalizzate a fini terapeutici.
Ormai da parecchi anni, la pratica bioradiante è conosciuta col nome di pranoterapia, un termine che deriva da “prana”, ovvero la forza vitale. Questo tipo di terapia tende ad attivare nell’individuo il potere di autoguarigione, che spesso resta nascosto ed è reso inattivo da accumuli di scorie eteriche e psichiche.
I guaritori più famosi
Il primo guaritore italiano diventato anche medico fu Francesco Racanelli. Considerato uno dei precursori più illustri di questa terapia, egli scoprì fin da ragazzo di avere nelle mani quella che lui stesso definì la “forza della medicina bioradiante”. Denunciato per abuso della professione medica, Racanelli scelse di studiare Medicina e si laureò, addentrandosi nelle branche più difficili. La sua abnegazione lo portò a diventare uno dei più importanti e ricercati scienziati e relatori ai congressi medici internazionali del ‘900.
Nel suo studio, era solito spogliare il paziente, farlo adagiare su un lettino e avvolgerlo in un lenzuolo di lino, il tessuto della protezione magica e sacerdotale.
Poi si avvicinava alla finestra, chiudeva gli occhi e alzava le mani puntandone i palmi verso il sole, la più grande fonte di energia. Infine, si avvicinava al paziente e passava le mani sul suo corpo, soprattutto sul plesso solare e sulla fronte.
Altre due famose guaritrici italiane sono Patrizia Alberti e sua madre Carla, alle quali va il merito di aver costruito un ampio archivio dei casi trattati e dei risultati ottenuti, documentato da accertamenti clinici e osservazioni mediche.