A Greyfriars Bobby è stato dedicato un monumento e una lapide commemorativa presso il cimitero di Greyfriars, luogo da cui prende il nome. Ma chi è questo cagnolino, e cosa ha fatto per meritate tanta benevolenza da parte degli scozzesi?
Bobby era un grazioso scottish terrier nero, vissuto a metà dell’Ottocento. John Gray, poliziotto di Edimburgo, lo adottò come cane da guardia. Scelse il nome “Bobby“, che nel Regno Unito viene utilizzato spesso per indicare un poliziotto. I due divennero inseparabili, ma purtroppo qualche anno dopo John morì di tubercolosi.
Venne sepolto nel cimitero di Greyfriars. Il cane, dopo aver seguito la processione funebre tentò di restare sulla tomba appena coperta del padrone. Nonostante il custode cercasse continuamente di cacciarlo, Bobby tornava sempre alla tomba, e ben presto ne fece la sua casa. Vegliava costantemente la sepoltura di John, e così i residenti della zona, commossi dalla vicenda, cominciarono ad occuparsi di lui. Gli costruirono un rifugio e gli portavano da mangiare.
Ma nove anni dopo la morte del padrone Bobby venne catturato in quanto cane randagio. Il sindaco di Edimburgo, toccato dalla sua storia e dalla sua lealtà, pagò personalmente per l’adozione del cane, che visse così indisturbato nel cimitero fino al 1872. Quando morì, Bobby fu sepolto in quello stesso cimitero, a pochi metri da John. In riconoscimento della sua fedeltà fu eretto un monumento commemorativo di bronzo. Nel corso di questi 150 anni il piccolo Bobby non è mai stato dimenticato, ma è diventato emblema di quanto un cane riesca a dimostrare la sua amicizia e devozione al padrone.
Al di là dei tributi in suo onore, sembra che Greyfriars Bobby sia rimasto anche in forma di spirito. Nonostante alcuni ritengano che si tratti solo di voci messe in giro a scopo pubblicitario, in molti continuano a riferire l’avvistamento di un piccolo cane spettrale tra le tombe del cimitero.