La zona del silenzio

La zona del silenzio, l’area 51 messicana

La zona del silenzio, o zona del “silencio”, situata in Messico, nel mezzo del cosiddetto Vertex of Trino, formato dagli stati di Durango, Chihuahua e Coahuila, dove milioni di anni prima si trovava un oceano preistorico (il mar di Thetis),è un deserto remoto e sconosciuto. Eppure, gli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia di questo lembo di terra sono inquietanti e inspiegabili come altri verificatisi in aree ben più celebri. I visitatori occasionali e gli abitanti dei villaggi limitrofi la definiscono come una zona spettrale, da cui tenersi alla larga.

A detta degli abitanti di Ceballos, uno dei villaggi al confine, la zona del silenzio sarebbe un luogo maledetto e pullulerebbe di spiriti. Anche osservandola da lontano si è pervasi da una spiacevole sensazione di solitudine e desolazione. Suggestione? Fantasie? O davvero esistono luoghi nel pianeta che è bene restino sconosciuti?

La Zona del silenzio, storia e fatti

Cominciamo a capire di che si tratta partendo dal nome. Perché “zona del silenzio”? ( O “zona del silencio”)
Il luogo si guadagnò questa fama intorno agli anni 60, quando l’ingegnere Harry de la pena, nel tentativo di mettersi in contatto radio con la sua base, notò la totale assenza di campo. Effettivamente, questo fenomeno sarà poi riscontrato da tutti quelli che proveranno a effettuare un contatto radio. Gli apparecchi all’interno della zona non emettono o ricevono alcun segnale, ma varcato il confine tutto sembra tornare alla normalità. Nel 1970, il razzo Athena, programmato per raggiungere il New Mexico precipitò proprio dalle parti di cerro san ignacio, nella zona del silenzio, senza emettere più alcun segnale radio.
Come se non bastasse, studi sui meteoriti hanno dimostrato che quello è il luogo sul pianeta con la maggiore precipitazione di corpi celesti all’interno del proprio perimetro. Nel 1969 il meteorite Allende precipitò esattamente nella zona, effettuando una clamorosa deviazione prima di entrare in contatto con l’atmosfera, come se fosse “pilotato” da qualcosa (un campo magnetico?) nella zona del silencio. Studi sui frammenti del meteorite consentirono una datazione: l’oggetto era vecchio di 13 milioni di anni, quasi tre volte l’età del nostro sistema.
Per una serie di coincidenze bizzarre la zona del silenzio è fra il 26 e il 28 parallelo, proprio dove si trovano altri luoghi misteriosi come il triangolo delle bermuda e il tempio del dalai lama. Per giustificare queste stranezze gli studiosi fanno ricorso alla teoria di particolari campi magnetici sotto la superficie. Ma basterà questo a spiegare le mutazioni di cui sono vittime le creature della zona del silenzio?
Sembra che da quelle parti la fauna e la flora abbiano leggi a se stanti, e si discostino dalla normalità. È stato possibile così rinvenire rocce azzurre e pere viola, per non parlare di testuggini o lucertole affette da gigantismo.
I nativi di Ceballos ci avvertono di stare lontani dalla zona del silenzio, perché il deserto è degli spiriti maligni. E purtroppo ci impone di stare alla larga anche Mexico city, che lungo la zona ha introdotto il divieto di accesso e di scavo. Sembra quasi che qualcuno voglia tenere nascosto qualcosa di molto importante, ma nonostante l’isolamento e l’abbandono in cui versa l’area del trino, le testimonianze di stranezze ed episodi inquietanti sono frequenti e incalzanti. Le classiche luci nella notte non sono che una minima parte delle stranezze. Nella zona del silenzio ci sono presenze ancor più misteriose: non avremmo mai voluto trovarci nei panni dei coniugi Diaz, quando in una notte di Ottobre si ritrovarono con l’auto impantanata in una palude proprio al confine della zona del silenzio. I contatti radio erano nulli e il motore, pur spingendo al massimo, non assecondava gli sforzi di Ernesto Diaz che ormai non sapeva più cosa inventarsi per uscire da quella brutta situazione. Per sua fortuna (?) Due lungagnoni dall’aspetto nordico, di circa 2 metri di altezza, gli si avvicinarono offrendo il loro aiuto. I due indossavano un impermeabile giallo e senza dire una parola spinsero l’auto fino a farla uscire dal fango. Quando Il signor Diaz si voltò per ringraziarli loro erano già spariti, senza lasciare traccia alcuna sul terreno. Uomini di queste fattezze, alti e biondi, sono stati avvistati più volte da quelle parti. Ma chi sarebbero costoro? Studiosi di passaggio? Abitanti della zona ? Certo, va detto, 2 metri di altezza e capelli biondi non sono l’identikit del messicano perfetto.
Esperienza analoga toccò a Ruben Lopez, un uomo che con la sua auto, di notte, si trovava da quelle parti per raggiungere i suoi familiari a Ceballos. Lopez procedeva speditamente, quando ad un tratto la sua attenzione fu catturata da 5 piccole figure con degli elmetti. Inizialmente fu portato a pensare a dei bambini che si erano persi, ma avvicinandosi notò che sotto gli elmetti gli strani individui avevano volti adulti. Non appena si avvidero della sua presenza, i nani fuggirono fra le tenebre del deserto.
La zona del silenzio è fra le aeree più misteriose nel mondo, e purtroppo a causa del segreto imposto dal governo messicano, investigare o studiare la fauna del luogo è praticamente impossibile. Riusciremo mai a sapere l’identità di questi misteriosi esseri dalle fattezze nordiche e la causa delle mutazioni genetiche che hanno sconvolto l’ambiente di questa meno conosciuta area51?

Mapimì: il paese inaccessibile

Mapimì è un piccolo comune dello stato messicano di Durango. È il centro che ha dato il nome all’omonima biosfera Mapimì, che custodisce la zona del silenzio.
La zona della biosfera Mapimì è stata dichiarata off limits dal governo messicano e nessuno può accedervi, tuttavia è possibile avvicinarsi anche se è sconsigliato avventurarsi troppo in la.

Come raggiungere la zona del silenzio

Ci sono alcuni piccoli villaggi sul confine del deserto(Ceballos sembra il più vicino, situato a poche miglia dalla zona), ma il consiglio è quello di soffermarsi in una città più sicura e popolata. Uno dei centri abitati più vicini è Torreon nello stato di Coahuila. Da Torreon il percorso per la biosfera Mapimì richiederà circa 3 ore di viaggio.
Tuttavia raggiungerete il deserto molto prima della biosfera, che si trova nel suo cuore.
Torreon è dotata di aeroporto, il Francesco Sarabia, che è collegato con tutte le città del Messico più alcuni centri degli USA e al cui interno sono disponibili 4 servizi di noleggio auto: AVIS, Europcar, BUDGET, HERTZ, oltre al bus e al servizio taxi (che non consigliamo).

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