Comunicare con gli spiriti è un desiderio umano che ha origine nella notte dei tempi. Non sappiamo nulla di certo su cosa succeda dopo la morte, e d’altra parte quando perdiamo una persona amata sentiamo spesso un legame che resta vivo. Quindi è naturale cercare un modo di comunicare, talmente naturale che alcune tecniche venivano messe in pratica già millenni fa.
Una tavola Ouija ante-litteram: il Senet
In Egitto esisteva già 5000 anni fa una sorta di gioco da tavolo chiamato “Senet”. Per lungo tempo è stato semplicemente un oggetto di intrattenimento. Ma gli storici concordano nel ritenere che circa sette secoli dopo la sua comparsa abbia assunto una componente spirituale. Questo è stato dedotto dalle rappresentazioni artistiche all’interno delle tombe egizie, che mostrano il defunto giocare a Senet contro avversari viventi. Ed effettivamente i testi risalenti ai millenni successivi descrivono il gioco come una rappresentazione del passaggio dell’anima attraverso il Duat, il regno dei morti egiziano. Sembra quindi che il Senet venisse utilizzato come una sorta di tavola Ouija, per comunicare con i morti.
Comunicare con gli spiriti senza la tavola Ouija
La tavola Ouija resta comunque uno strumento controverso e di non facile approccio per molti. Ma proprio perché nel corso del tempo l’esigenza di comunicare con gli spiriti non si è mai persa, i metodi sviluppati nel corso dei secoli sono molti. Ognuno può utilizzare quello che sente più affine, oppure provare a sperimentare qualcosa di proprio. Alcuni metodi si avvalgono dell’utilizzo di strumenti o attrezzature, mentre altri si basano sulla sensibilità di chi cerca la comunicazione. Ad ogni modo vediamo quali tecniche abbiamo a disposizione se vogliamo tentare un contatto.
La transcomunicazione strumentale
Si tratta della manifestazione di voci attraverso apparecchi elettronici. La forma più semplice di transcomunicazione strumentale, conosciuta anche come metafonia, è il cosiddetto fenomeno delle “voci elettroniche“. Molti ghost hunters ricorrono a strumenti di registrazione nel corso delle loro indagini. Questo nel tentativo di catturare delle voci non percepibili alle frequenze rilevate dall’orecchio umano. Nello stesso modo i messaggi audio possono essere ricevuti da un apparecchio tv o da una radio.
Per utilizzare questa forma di comunicazione sono stati sviluppati negli ultimi anni dei dispositivi pensati appositamente per i ghost hunters. Uno di questi è l’Ovilus, che permette di trasformare in parole le onde elettromagnetiche nell’aria utilizzando un misuratore di campi elettromagnetici.
La divinazione per mettersi in contatti con i defunti
Il pendolino
Il pendolino è utilizzato fin dall’Ottocento per la comunicazione diretta con gli spiriti. Può essere fatto di materiali di pregio, come metalli preziosi, pietre e cristalli, e ne esistono in commercio di molto decorativi. Ma è possibile anche realizzarlo da sé: basterà attaccare un piccolo oggetto dal peso di circa 100-120 grammi ad un nastro o una catenina di circa 15 cm. Molti preferiscono realizzare i propri pendolini utilizzando delle pietre che sentono particolarmente affini. Come si utilizza il pendolino per comunicare con i defunti?
Prima di tutto bisogna definire come il pendolo risponde alle nostre domande. Non c’è infatti un riferimento preciso, ogni strumento agisce in maniera diversa. L’estremità della catena va tenuta tra pollice ed indice, in modo da permettere al peso di oscillare liberamente. Poniamo quindi delle domande di cui conosciamo la risposta ed osserviamo l’oscillazione del pendolo: saremo in grado di capire quale movimento rappresenta il sì e quale il no.
Una volta entrati in sintonia con il nostro strumento potremo utilizzarlo per porre le domande cui desideriamo una risposta dall’aldilà. Tra i vari metodi di divinazione questo è il più semplice, perché non richiede l’acquisizione di alcuna competenza o particolare abilità.
Qualche consiglio per l’utilizzo del pendolo:
- Tenendo il pendolo di fronte a sé, concentrare su di esso la proprio energia, e fare dei respiri profondi fino a sentirsi profondamente rilassati e concentrati.
- Aprire la sessione chiedendo agli spiriti di muovere il pendolo in senso circolare per manifestare la loro presenza
- Chiedere agli spiriti in che direzione deve oscillare il pendolo per rappresentare il si e il no.
- Prestare attenzione ai movimenti del pendolo e alle risposte che si ricevono. Aspettare qualche minuti dopo aver posto la domanda per lasciare agli spiriti il tempo di rispondere.
- Non prolungare la seduta oltre un’ora
- Alla fine della sessione ringraziando i presenti per le riposte ottenute e dichiarando di voler chiudere il contatto.
I tarocchi per comunicare con gli spiriti
Per chi pratica la cartomanzia, i tarocchi sono un ottimo metodo di comunicazione con l’aldilà, in quanto permetto di aprire l’intuizione e diventare più recettivi ai messaggi che ci vengono mandati. L’utilizzo degli arcani per questo scopo è piuttosto differente da quello di una tipica lettura. Alcuni posizionano sul piano uno schema di carte che forma una sorta di tavola ouija, dove ogni carta rappresenta una risposta. Altri preferiscono che lo spirito guidi la loro mano sopra i tarocchi, fino a scegliere la carta che risponda alla domanda posta con il proprio significato simbolico.
Anche in questo caso è bene aprire e chiudere la sessione manifestando le proprie intenzioni, ringraziando e congedando gli spiriti alla fine. Come succede per la tavola ouija, anche con questo metodo è possibile che lo spirito che si presenta non sia quello che speravamo di contattare. Bisogna quindi sempre adoperare la massima cautela nell’approcciarsi a questi tentativi di connessione.
La scrittura automatica
La scrittura automatica ebbe la sua epoca d’oro in epoca Vittoriana, ma ha continuato ad essere utilizzata dai sensitivi fino a giorni nostri, anche se in misura minore. Infatti è stata soppiantata da metodi più moderni, come la tavola ouija o la transcomunicazione strumentale. Eppure, dal momento che è un metodo semplice e alla portata di molti, può valere la pena fare un tentativo.
Come funziona la scrittura automatica? Possiamo definirla un collegamento energetico che permette una comunicazione intuitiva. Durante la sessione chi la sta praticando diventa un canale di comunicazione tra energia spirituale e mondo fisico. La maggior parte dei medium predilige la scrittura su carta, ma c’è anche chi la pratica utilizzando la tastiera di un pc.
Qualche consiglio per tentare questa pratica:
- Stabilire lo strumento che si vuole provare ad utilizzare, se carta e penna o tastiera.
- Meditare e rilassarsi il più possibile prima della seduta
- Scrivere con chiarezza la propria domanda, ed eventualmente le domande più specifiche che ci vengono in mente
- Le domande che si pongono devono essere serie, è buona regola non chiedere cose che già si sanno o fare domande solo per testare lo spirito. Inoltre è meglio evitare domande la cui risposta è solo si o no, per restare aperti ad ogni suggerimento e ispirazione che potrebbero arrivare dalla comunicazione
- Restare concentrati sulla domanda ed eliminare ogni fonte di distrazione
- A questo punto cominciare a scrivere senza pensare o giudicare quanto si sta scrivendo. Bisogna cercare di mantenere continuo il flusso della scrittura
- Non leggere la scrittura subito dopo il termine della seduta, ma aspettare almeno un’oretta
La scrittura automatica è piuttosto semplice nelle sue modalità di esecuzione, ma potrebbe non dare risultati immediati. Per migliorare lo stato di concentrazione e il flusso può favorirci una pratica costante.
I sogni lucidi
Durante il sonno, la linea che dividere la sfera fisica da quella psichica si fa più sottile, ed è possibile accedere ad un mondo dove le cose di manifestano in maniera diversa. Quando ci sono le giuste condizioni, sentiamo di essere lucidi nel corso del sogno, e lo ricordiamo perfettamente al risveglio. Un sogno viene considerato lucido quando manteniamo la consapevolezza dello stato onirico, ma siamo in grado di manipolare l’esperienza. Se incontriamo un nostro caro defunto durante un sogno lucido, possiamo porgli una domanda. Ma come si fa ad indurre uno stato di sogno consapevole? Il segreto risiede nella fase di preparazione al sonno, durante la quale si deve fissare la propria intenzione. Ci sono delle piccole tecniche che aiutano in questo:
- Prima di coricarsi, visualizzare le persone che vorremmo incontrare nel sogno e immaginare la conversazione che vorremmo avere con loro
- Tenere un diario dei sogni può essere utile. Infatti molto facilmente al nostro risveglio il sogno si dissolve. Tenere un quaderno vicino al letto, dove riportareil sogno subito appena svegli ci permetterà di non dimenticare alcun dettaglio.
- Il sogno è inerente alla propria sfera psichica. Quindi più coltiviamo questa parte di noi, più saremo facilitati nel muoverci all’interno del mondo onirico. Yoga e tecniche di meditazione ci aiutano a connetterci con la nostra psiche.
Anche in questo caso potrebbero volerci molti tentativi prima di riuscire a padroneggiare un sogno. Ma al di là del contatto con gli spiriti, il sogno lucido può essere un’esperienza comunque molto interessante e che rispetto ad altri metodi non presenta alcun rischio.