Anche l’Africa nasconde le sue Stonehenge possenti e misteriose, le cui origini sono ancora oggi oscure. Uno dei più importanti complessi architettonici del continente nero è quello del Grande Zimbabwe
Questa vasta città in pietra che copre un raggio di circa 320km, ha dato il nome al moderno stato dello Zimbabwe, fino a un ventennio fa Rhodesia, ed è considerata per la sua bellezza patrimonio dell’UNESCO:
http://whc.unesco.org/en/list/364
Storia di grande Zimbabwe
L’inizio della costruzione della città viene fatto risalire all’undicesimo secolo, ma l’opera si sarebbe sviluppata in un arco temporale di 300 anni fino a raggiungere la dimensione di un grande centro abitato attrezzato ad accogliere 20.000 abitanti. Oggi a testimonianza di tanto ingegno e sudore non ci restano che delle fatiscenti rovine, un ‘po tetre, impenetrabili, ma di enorme rilevanza storica. L’opera è stata realizzata da una civiltà evoluta che nella costruzione degli edifici ha sfruttato conoscenze ingegneristiche e geologiche estremamente avanzate rispetto a quelle che erano le nozioni base del periodo e della zona. Non sono state rinvenute tracce di malta o cemento, i massi di granito che costituiscono tutte le strutture si reggono l’uno sull’altro ad incastro, sfruttando gli attriti e le pendenze del terreno.
Grande Zimbabwe si suddivide in tre gruppi architettonici: Hill complex, Valley complex e great Enclosoure. Quest’ultimo, il più vasto, ha mura che superano i 10 metri di altezza e si estendono per 250 metri. Gli edifici ancora oggi riconoscibili sono per lo più templi, piccole abitazioni e una grande torre di forma conica.
Secondo alcune teorie, la città era uno snodo mercantile molto attivo che tesseva rapporti fino all’oriente, in Cina. Ancora oggi resta un mistero cosa abbia causato il suo declino. Le ipotesi formulate vanno dallo scoppio di un’epidemia, alla siccità, fino all’invasione di popoli esterni, ma non c’è alcun dato oggettivo a suffragio di nessuna di tali tesi.
Altro mistero riguarda il o i popoli che hanno costruito la città. Nel 1871, il geologo Karl Mauch, riprendendo una teoria di 300 anni prima, ipotizzò che Grande Zimbabwe fosse quel che restava del regno di Ophir, la terra mitica e leggendaria dove si troverebbero le miniere del Re biblico Salomone. L’archeologo Theodore Bent, che all’epoca lavorava per Cecil Rhodes (un imprenditore britannico che acquistò gran parte dello Zimbabwe dandogli il proprio nome, Rhodesia), dichiarò di aver rinvenuto nei suoi scavi materiale di origine fenice e che dunque Grande Zimbabwe non avrebbe avuto origini africane. Anche alla luce del fatto che, secondo una teoria particolarmente caldeggiata da Rhodes, il popolo nero non avrebbe avuto le conoscenze e le abilità per costruire qualcosa di tanto imponente.
Le origini di Grande Zimbabwe erano diventate un affare culturale, economico e di razza.
Studi successivi condotti da David Randall MacIver prima e da Peter Garlake dopo, identificano invece nel popolo Shona (oggi l’etnia più numerosa in Zimbabwe) insediatosi anticamente nell’Africa del sud, i creatori del grande complesso architettonico.
Un’altra teoria attribuisce la fondazione di Grande Zimbabwe al popolo Lemba, di origine ebraica. La questione è ancora molto aperta, e benché le ultime conoscenze abbiano consentito di saperne di più, rimangono ancora molti dubbi su come popoli privi di conoscenze e materie prime adeguate siano riusciti a realizzare opere tanto monumentali.
Come arrivare a Grande Zimbabwe
Masvingo è la città più vicina e dista 30 km dalle rovine. Harare, la capitale dello stato africano, è situata a 200 km. Da entrambi i luoghi, l’unico modo per arrivare a grande Zimbabwe è quello di muoversi in auto, noleggiandola con o senza autista (i costi non sono affatto proibitivi).
Harare è fornita di aeroporto. Dall’Italia le uniche due compagnie che operano il trasporto(da Milano e Roma) sono Ethiopia Airlines e la Kenya airways che rispettivamente effettuano scalo ad Addis abeba e a Nairobi. A Grande Zimbabwee c’è anche un hotel lussuoso, il Great Zimbabwe hotel, dotato di piscina, campo da tennis e da beach volley, che è consigliato a chi desidera suddividere l’esplorazione della zona in più giorni.