La maledizione dell’isola della Gaiola : le tristi vicende dei proprietari

Isola della Gaiola: morti, imprenditori finiti in rovina, tragedie e superstizioni. Cosa c’è di vero nella maledizione che aleggia intorno a questo pacifico isolotto?

L’isola della Gaiola si trova di fronte Posillipo, Napoli, ed è facilmente raggiungibile a nuoto. E’ composta da due isolotti molto alti (promontori), collegati tra di loro con un ponte.

Piccola e vicina alla costa, sull’isola è possibile trovare una sola costruzione, una magnifica villa che domina tutta l’area marina protetta sottostante. Si hanno notizie di quest’isola sin dall’antichità, veniva usata dai romani come luogo in cui fabbricare merci o dai popoli seguenti come zona strategica utile alla difesa del golfo. Alla fine del 700’ l’isola era abitata da un eremita, c’era solo una piccolissima costruzione risalente all’epoca romana, “La scuola di Virgilio” e niente più. E’ dai primi anni del 1800 invece che l’isola fu messa in vendita. Da questo momento in poi comincia un susseguirsi di strani eventi, l’isola non sarà più la stessa. E’l’inizio della maledizione della Gaiola.

I proprietari dell’isola

Tutto comincia nel 1820 quando un famoso archeologo, Gugliemo Bechi, acquistò l’isola e di conseguenza tutto ciò che ci fosse al suo interno. Scavando portò alla luce un’antica dimora, probabilmente appartenuta a Pollione, la scelse come sua residenza personale e restò a vivere sull’isola. L’archeologo morì, forse di vecchiaia, nel 1871.
L’isola dopo pochi anni venne ceduta a un certo Luigi De Negri, un famoso uomo d’affari dell’epoca. Ebbene, in poco tempo tutti i suoi progetti fallirono e perse l’intero patrimonio. Fu costretto a vendere l’isola.
In seguito l’isola venne acquistata dal Marchese del Tufo, il quale costruì una fastosa dimora (la villa che vediamo oggigiorno) e decise di restare ad abitare sull’isola. Morì giovane in circostanze misteriose.
Subito dopo, nei primi anni del 900’ venne acquistata da Hans Praun, un imprenditore svizzero. Fino a quel momento l’isolotto era collegato alla terraferma da una telefrica. Durante una tempesta si spezzò, proprio mentre la moglie dell’imprenditore stava facendo ritorno a casa. Morì annegata, rapita dalle onde del mare. Dopo qualche tempo, i coniugi non si vedevano più sulla terraferma e in molti cominciarono a preoccuparsi. Partirono così alcune persone per controllare se i due stessero bene. Trovarono Hans Praun morto, avvolto in un tappeto. Un macabro mistero, ancora oggi irrisolto.
A questo punto la villa venne rimessa in vendita ed acquistata da Otto Grumbach, un tedesco amante di Napoli e del popolo partenopeo. Non fece in tempo a godersi la villa e l’isola che dopo qualche tempo morì d’infarto.
Da questo momento in poi l’isola verrà definita “jellata”, troppe le morti premature avvenute fino a quel momento. Cominciò anche a incutere una certa paura.
Nonostante ciò, il nuovo proprietario della villa divenne Maurice Yves Sandoz , proprietario di una famosa azienda farmaceutica svizzera. Anch’egli non fece in tempo ad arrivare sull’isola che morì suicida in un manicomio in Svizzera.
A questo punto solo un pazzo avrebbe acquistato di nuovo l’isola, ma il suo fascino superò le “leggende” che circolavano su di essa. Venne acquistata dal barone tedesco Paul Karl Langheim. Fortunatamente non morì, ma si ridusse sul lastrico a causa delle numerose feste e banchetti che amava organizzare sull’isola. La Gaiola tornò in vendita.

Gianni Agnelli e l’acquisto dell’isola della Gaiola

Per un periodo di tempo nessuno volle più l’isola, fino all’arrivo di Gianni Agnelli. Il famoso avvocato torinese, rimasto nel cuore di tutti gli italiani, non credeva nelle superstizioni e decise di acquistarla. Subì la morte di numerosi parenti e riuscì ad evitare la sua cadendo dagli sci mentre era in montagna. Si ruppe solo una gamba, ma bastò per abbondare l’isola.
Da Gianni Agnelli, l’acquistò un famoso filantropo e collezionista americano, nonché uno dei più famosi imprenditori d’oltremanica, Jean-Paul Getty. Il suo soggiorno sull’isola gli costò caro, venne rapito da alcuni esponenti della ‘Ndrangheta. Al suo rilascio non ci pensò due volte a vendere subito l’isola.
L’ultimo proprietario fu Gianpasquale Grappone, impreditore, che manco a farlo apposta subì il fallimento della sua società di assicurazioni.
Oggi la Gaiola non è più in vendita, ma è di proprietà della Regione Campania.

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